730 2023: chi deve presentarlo e le date da ricordare
Una breve guida per la presentazione del 730 per il 2023
Chi deve presentare il 730?
In generale deve presentare il 730, dichiarazione dei redditi, ogni cittadino che percepisce redditi da lavoro.
In realtà se un cittadino ha avuto un solo datore di lavoro nell’anno di riferimento, nel nostro caso il 2022, ed è proprietario della sola abitazione dove ha la residenza, non ha l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi.
Cos’è la Certificazione Unica (CU)
La Certificazione Unica è un documento fiscale emesso dal datore (o dai datori di lavoro) che attesta l’acquisizione di reddito da lavoro dipendente e assimilati.
Nella Certificazione Unica troviamo anche le imposte che abbiamo versato l’anno precedente, il trattamento integrativo percepito, e il Trattamento di Fine Rapporto cumulato fino al 31/12/2022.
Come dicevamo, chi ha una sola CU in linea teorica potrebbe anche non presentare il 730, ma è sempre bene farlo.
Intanto presentando il 730 si possono scaricare e quindi recuperare parzialmente eventuali spese mediche sostenute, e anche se siamo tranquilli di aver pagato tutte le imposte dovute direttamente in busta paga, per evitare sorprese, facendo il 730 andiamo a sanare eventuali mancanze, così da non incorrere in future sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Le date da ricordare
Quest’anno la dichiarazione dei redditi precompilata che mette a disposizione l’Agenzia delle Entrate per il modello 730 2023 sul proprio sito sarà visibile già dal 30 aprile 2023. Vediamo insieme tutte le date utili:
- Dal 30 aprile sarà solamente consultabile, ossia si potrà solo visualizzare.
- Dal 23 maggio sarà possibile invece modificare la dichiarazione dei redditi precompilata inserendo eventuali voci mancanti, come ad esempio spese mediche che non sono state associate automaticamente al nostro codice fiscale e non sono presenti in dichiarazione.
- Dal 31 maggio al 30 settembre sarà possibile inviare la dichiarazione dei redditi precompilata.
Cosa è bene ricordare quando si invia la precompilata per il modello 730 2023
Dobbiamo fare attenzione a tre punti fondamentali:
- Indicare il sostituto d’imposta (generalmente il datore di lavoro) che dovrà erogare il rimborso di eventuali spese mediche o altro. Si può indicare come sostituto d’imposta anche l’Agenzia delle Entrate stessa, ma i tempi di erogazione del rimborso saranno più lunghi. Infatti il datore di lavoro rimborsa eventuali importi a credito dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi (modello 730 2023) nella busta paga di luglio, quella che riceviamo ad agosto. Mentre l’Agenzia delle Entrate, generalmente provvede ai pagamenti a novembre-dicembre.
- Compilare la scheda in cui indichiamo a chi vogliamo destinare 8, 5 e 2 per mille
- Controllare che i dati già inseriti nella precompilata siano corretti, soprattutto se nel corso dell’anno precedente ci sono state variazioni. Variazioni di datore di lavoro, variazioni di domicilio. Dobbiamo controllare se inviamo la precompilata in autonomia e scegliamo l’Agenzia delle Entrate come sostituto d’imposta, di aver inserito l’IBAN corretto su cui accreditare il rimborso.
E se sbagliamo la compilazione del modello 730?
Niente paura.
Se abbiamo sbagliato ad inviare il 730 precompilato abbiamo tempo fino al 25 ottobre 2023 per inviare il modulo “Redditi correttivo”. Dopo questa data è possibile presentare solo “Redditi integrativo”
Pro e contro della dichiarazione precompilata del modello 730 2023
Sì, è vero, la dichiarazione dei redditi precompilata è sicuramente una comodità in più messa a disposizione dei contribuenti, ma bisogna sempre tenere presente che i CAF autorizzati hanno tutta l’esperienza e la competenza necessaria per presentare il 730 senza far correre alcun rischio di sanzione al cittadino.
Infatti, eventuali errori imputabili a negligenza da parte CAF nella compilazione del modello 730 2023 che danno atto a sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate a fronte di un accertamento fiscale, sono coperte dalle assicurazioni del CAF.
Ovviamente non sono coperte dall’assicurazione del CAF eventuali dichiarazione mendaci del cittadino che fornisce dati errati o omette informazioni, quali redditi aggiuntivi (se ha più CU), proprietà non dichiarate e tutti quelle mancate comunicazioni che possano in qualche modo dare corso a una sanzione da parte degli enti preposti.