Bonus natale 2024
Articolo aggiornato all’ultima circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 22/E del 19/11/2024.
In data 10 ottobre 2024, l’Agenzia delle Entrate aveva definito i requisiti necessari e la prassi corretta per l’erogazione del cosiddetto “bonus natale” da 100€ netti, ma i requisiti sono cambiati con il D.L. 167/2024, che ha eliminato il requisito del coniuge a carico.
Requisiti e limiti
Da notare che 100€ è l’importo massimo: infatti il bonus natale verrà corrisposto nella sua totalità solamente ai dipendenti che hanno lavorato l’intero anno, sia per i contratti a tempo pieno che per quelli part-time, e verrà riparametrato per le assunzioni avvenute nel corso del 2024.
Requisiti necessari per avere diritto al bonus:
- Reddito inferiore ai 28.000€ nell’anno d’imposta 2024
- Almeno un figlio fiscalmente a carico
- L’altro genitore non deve beneficiare dello stesso bonus
Il bonus non verrà erogato in maniera automatica: il lavoratore è infatti tenuto ad inviare un’autodichiarazione al proprio datore di lavoro, comunicando di possedere i requisiti necessari per accedere al bonus e indicando nominativo e codice fiscale del coniuge e di almeno un figlio.
⇒ Scarica il modulo da inviare al datore di lavoro.
Alcune precisazioni
I lavoratori part-time con più contratti di lavoro in essere, potranno richiedere il bonus solamente una volta, al datore di lavoro che preferiscono. Invece, in caso di più rapporti di lavoro nel corso del 2024, il lavoratore dovrà presentare all’ultimo datore di lavoro, ossia a colui che materialmente eroga il bonus con la tredicesima mensilità, oltre alla dichiarazione sostitutiva, le certificazioni uniche riferite ai precedenti rapporti di lavoro, al fine del corretto calcolo dell’importo spettante.
Qualora l’azienda dovesse accertare che il lavoratore non ha diritto al bonus natale, ad esempio perché supera i 28.000€ di reddito annui, dovrà recuperare la somma erogata in sede di conguaglio.
Qualora il lavoratore, per diversi motivi, non dovesse ricevere il bonus, potrà comunque richiederlo con la dichiarazione dei redditi 2024, che presenterà nell’anno 2025.
Come si fa a sapere quali sono i familiari fiscalmente a carico? Leggi questo articolo per saperne di più.
I nuclei monogenitoriali
Per i nuclei monogenitoriali, il bonus sarà riconosciuto ai dipendenti con almeno un figlio fiscalmente a carico, come individuato dall’articolo 12, comma 1, lettera c), decimo periodo, del TUIR. Si legge nella circolare 19/E dell’Agenzia delle Entrate “si precisa che un nucleo familiare c.d. monogenitoriale sussiste qualora, alternativamente:
l’altro genitore è deceduto;
l’altro genitore non ha riconosciuto il figlio nato fuori del matrimonio;
il figlio è stato adottato da un solo genitore (destinatario del bonus) oppure è stato affidato o affiliato a un solo genitore (destinatario del bonus)”
⇒ Scarica il modulo riservato ai nuclei monogenitoriali
Bonus natale – tutte le risposte
Dato il gran numero di domande che riceviamo ogni giorno sul cosiddetto bonus natale, detto anche bonus tredicesima, abbiamo stilato una lista di 13 FAQ per fugare ogni dubbio su questo incentivo dedicato ai lavoratori dipendenti.
Possono richiederlo entrambi i genitori?
No. La richiesta per il bonus può essere inoltrata solamente da un genitore, anche se entrambi hanno il figlio a carico al 50%. Nell’autodichiarazione, è bene indicare che l’altro genitore non farà richiesta del bonus.
Il limite di 28.000€ è riferito al reddito familiare?
La norma non parla di reddito familiare o di ISEE, bensì del reddito del singolo lavoratore che inoltra la richiesta al proprio datore di lavoro. Sarà dunque sufficiente che almeno uno dei genitori (che ha il figlio fiscalmente a carico) non superi il limite di 28.000€ annui di reddito.
I figli a carico sono solo i minorenni?
Per essere considerati fiscalmente a carico, i figli fino a 24 anni devono aver percepito un reddito inferiore ai 4.000€ annui. Se superano i 24 anni di età, saranno considerati a carico se non superano il reddito di 2.840,51€. Leggi questo articolo per saperne di più sui familiari a carico.
Quale reddito bisogna considerare?
Il limite di 28.000€ è riferito all’anno d’imposta 2024. Ciò significa che, al momento della richiesta (novembre 2024), il lavoratore non può conoscere con esattezza il reddito annuo, poiché manca ancora il dato della tredicesima e delle ultime due mensilità.
Si rischia di dover restituire il bonus?
Purtroppo sì, e questa situazione non rappresenta una novità. Accadde lo stesso con il famoso bonus da 80€ e con il trattamento integrativo da 1200€ annui.
Il genitore disoccupato può fare richiesta?
Per richiedere il bonus natale, è necessario avere un rapporto di lavoro. La norma esclude dunque tutti i cittadini che non hanno un datore di lavoro a cui inoltrare la richiesta? Non esattamente. Se si è lavorato nel corso del 2024, il bonus potrà essere richiesto con la prossima dichiarazione dei redditi.
Vale anche per i contratti a tempo determinato?
Ciò che conta per avere diritto al bonus, è l’essere titolari di reddito da lavoro dipendente nell’anno di imposta 2024. Vale dunque per tutti i tipi di contratto.
Il bonus è pari a 100€ per tutti?
I 100€ rappresentano il limite massimo del bonus, che sarà riproporzionato in base alle giornate lavorate nel corso dell’anno. Nel computo rientrano tutte le giornate che danno diritto alla retribuzione, anche se si tratta di assenze come malattia, permessi 104, ferie, ecc.
I part-time percepiranno il bonus per intero?
Fermo restando quanto detto poc’anzi sulle giornate che danno diritto al computo del bonus, non è prevista nessuna decurtazione per i contratti part-time.
Si può richiedere con la dichiarazione dei redditi?
Si. Se il lavoratore nutre qualche dubbio, o più semplicemente preferisce aspettare, è possibile rimandare l’erogazione del bonus natale alla prossima dichiarazione dei redditi. In tal caso non sarà necessario inviare nulla al proprio datore di lavoro.
C’è differenza tra genitori single, divorziati e separati?
No. Stando a quanto dichiarato dall’Agenzia delle Entrate e fermo restando i requisiti di accesso, “i datori di lavoro potranno riconoscere il bonus ai lavoratori con almeno un figlio a carico a prescindere dal fatto che siano coniugati, separati, divorziati, monogenitori o conviventi”.
Il datore di lavoro è obbligato a fornire l’autodichiarazione?
La norma non lo specifica, ma si limita a dire che il lavoratore è tenuto ad inviarla. È possibile inoltrare alla propria azienda questo modello debitamente compilato. È bene ricordare che l’erogazione del bonus non è automatica e l’invio dell’autodichiarazione è necessario.
Chi ha già inviato l’autocertificazione deve farlo di nuovo?
Chi ha inviato il modulo alla propria azienda secondo le vecchie regole, dichiarando di avere sia il familiare che il figlio fiscalmente a carico, non dovrà inviare una nuova autocertificazione. Potrebbe essere necessario farlo, solamente nel caso in cui si debba indicare il codice fiscale del coniuge e, congiuntamente, dichiarare che l’altro genitore non farà richiesta dello stesso bonus.