Bonus Renzi, trattamento integrativo e no tax area.
Torniamo su un argomento che avevamo già trattato negli anni scorsi, quando diversi lavoratori si allarmarono dopo aver assistito alla scomparsa degli 80 € al mese (poi diventati 100) previsti dall’ex Bonus Renzi.
L’ex bonus Renzi
L’ex Bonus Renzi, noto anche come “Bonus Irpef” o “Bonus 80 euro”, era una misura, introdotta dal governo Renzi nel 2014, che consisteva in un incentivo fiscale, per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 26.000 euro lordi annui, che poteva arrivare inizialmente a poco più di 600€ l’anno e nel 2015 fu aumentato fino a 960€ annui.
Il bonus Renzi era stato introdotto con l’obiettivo di fornire un sostegno economico ai lavoratori con redditi bassi e medi, e di stimolare la domanda interna. Tuttavia, la misura è stata anche criticata per la sua scarsa efficacia nella riduzione della povertà e per il costo fiscale elevato per lo Stato.
Nel 2020 con il Decreto Legge numero 03, il cosiddetto Bonus Renzi è stato sostituito con quello che troviamo attualmente in busta paga spesso denominato “trattamento integativo DL 03/20” e ad oggi è ancora in vigore.
Il trattamento integrativo
Anche per il 2024 sono state confermate le stesse modalità di erogazione per il trattamento integrativo in busta paga ovvero:
Per i redditi fino a 15.000€ spettano 100€ al mese direttamente in busta paga
Per i redditi tra 15.000 e 28.000€ spetta un importo pari alla differenza tra le detrazioni fiscali e l’IRPEF lorda
- Per redditi superiori a 28.000€ non spetta questo tipo di bonus
La no tax area.
Attenzione! Chi ha reddito da lavoro dipendente inferiore a 8500€, rientra nella cosiddetta no tax area. Cosa vuole dire? Possiamo immaginare la no tax area come il primo scaglione di aliquota IRPEF che è pari allo 0% e dunque a 0€ di imposte dovute. Superati gli 8500€ di reddito si pagherà il 23% di imposta fino a 28.000€, poi il 35% sopra i 28.000€ e così via. Non dovendo pagare imposte ai fini IRPEF, i lavoratori che rientrano nella no tax area non potranno nemmeno accedere al trattamento integrativo in busta paga.
Cosa fare quando il datore di lavoro ci chiede di compilare il modulo per il trattamento integrativo?
Come spiegato poc’anzi, dipende tutto dal proprio reddito presunto e dato che nessun lavoratore dipendente può essere certo del proprio reddito annuo al 100%, il consiglio che ci sentiamo di dare è quello di chiedere al proprio datore di lavoro di applicare il trattamento integrativo (come accadeva per l’ex bonus Renzi), ove previsto, solamente con la busta paga di dicembre, in sede di conguaglio. Così facendo non si correrà il rischio di dover restituire dei soldi.