UGL dice NO!
In convocazione plenaria, si è riunita la commissione consultiva centrale per le modifiche al TULPS art. 138, relativo a formazione e requisiti minimi professionali per essere ammessi all’esercizio di GPG.
Nel periodo antecedente la convocazione era stata messa in circolo la bozza di decreto pronto per essere approvato.
Sotto la lente dell’organizzazione sindacale erano finiti alcuni passaggi della stessa, già oggetto di disapprovazione nelle precedenti consultazioni.
All’art 3 comma 4, si parlava di istituire un albo o elenco, dove sarebbero state annotate tutte le candidature degli ex volontari di truppa (forza armate, ndr), ai fini delle assunzioni delle aziende che ne fanno richiesta, togliendo di fatto una buona fetta dell’offerta di lavoro alla disponibilità dei privati cittadini. Procedura che nel testo è assolutamente obbligatoria.
In aggiunta a questo, qualora le quote fornite dal Segretariato Generale del Min. Difesa, divise anche per territorio, non vi fossero state risorse sufficienti a “coprire” la domanda, le aziende avrebbero potuto attingere a candidati italiani e comunitari, che abbiano compiuto il 35° anno di età, limite innalzato dalla precedente proposta di ben 10 anni…
Il NO della organizzazione sindacale sembra non aver trovato appoggi da nessuna altra componente, sia sindacale che datoriale, scardinando di fatto il principio dell’ unanimità che il governo avrebbe voluto ottenere…
Bisogna chiarire che all’incontro non era presente la ASSIV, e che la stessa associazione datoriale non si è espressa nel merito della bozza.

La UGL, ha ribadito che un albo di ex militari che vogliono approdare a questa professione, con una prelazione molto discutibile, non fa altro che aggravare la situazione occupazionale delle risorse umane impiegate nel settore con le loro professionalità acquisite… e che ad oggi perdere il posto di lavoro per dinamiche estranee alla volontà dei lavoratori è facilissimo… e che quindi questa OS, non può essere d’accordo con la bozza di decreto.
Allo stesso modo ha insistito sul fatto che gli albi professionali delle GPG ad oggi hanno una mera funzione amministrativa, per facilitare le pratiche e la gestione numerica delle prefetture, ma che non implica di fatto un indice dove poter attingere per offerte di lavoro o meglio… per una eventuale ricollocazione…
Essendo da soli a voler portare queste argomentazioni, auspichiamo che il diniego porti almeno a considerare la creazione di un albo professionale così come è stato ideato per gli ex volontari di truppa, ma che storicamente è oggetto di istanze delle parti sociali, non per pratiche amministrative… ma per uno scopo occupazionale e professionale.