Scopriamo insieme i sette principali diritti riconosciuti dalla normativa vigente ai papà lavoratori, per aiutarli a vivere con serenità e partecipazione la nascita e la crescita dei figli.
Congedo di paternità obbligatorio
I papà hanno diritto a 10 giorni lavorativi di congedo obbligatorio (20 giorni in caso di parto plurimo), da utilizzare nel periodo che va dai due mesi prima della nascita fino ai cinque mesi successivi al parto, adozione o affidamento. Questo congedo è retribuito con una quota pari al 100% dello stipendio, garantendo così tranquillità economica in un momento cruciale per la famiglia.
Congedo parentale
Oltre al congedo obbligatorio, il padre lavoratore può usufruire di ulteriori 6 mesi di congedo parentale (estendibili fino a 7 mesi in casi particolari), retribuiti generalmente al 30% dello stipendio e da utilizzare entro i primi 12 anni di vita del figlio. Per i bambini nati recentemente, alcuni periodi possono essere retribuiti fino all’80%. Questa flessibilità permette ai genitori di organizzare al meglio i primi anni di vita familiare. Scopri tutti i dettagli sul congedo parentale.
Permessi per allattamento
Non tutti lo sanno, ma anche i padri hanno diritto ai permessi giornalieri per allattamento nel primo anno di vita del figlio, se la madre non ne usufruisce (ad esempio perché inoccupata o per rinuncia volontaria) o in caso di affidamento esclusivo al padre. I permessi corrispondono a:
- 2 ore al giorno per turni superiori a 6 ore lavorative
- 1 ora al giorno per turni inferiori a 6 ore
Malattia del bambino
Nel caso in cui il figlio si ammali, i padri possono assentarsi dal lavoro, dietro presentazione del certificato medico redatto dal pediatra:
- Senza limiti di giorni, per i bambini fino ai 3 anni di età
- Fino a 5 giorni all’anno per ciascun genitore, dai 3 agli 8 anni
Assegno Unico Universale
I padri lavoratori hanno diritto all’Assegno Unico Universale, un aiuto mensile per ogni figlio a carico. L’importo varia in base all’ISEE familiare. È un sostegno economico importante che può fare la differenza nel budget familiare mensile. Leggi la nostra guida per saperne di più.
Detrazioni fiscali per figli a carico
Sono previste detrazioni fiscali che variano con l’età del figlio:
- Fino a 3 anni: massimo 1220€ annui
- Da 21 a 30 anni: fino a 950€ annui
- Per figli con disabilità accertata non esistono limiti d’età.
È importante ricordare che sono detraibili anche le spese scolastiche, universitarie, sportive e sanitarie. Attenzione ai limiti di reddito dei figli maggiorenni per essere considerati a carico:
- Da 21 a 24 anni: reddito inferiore a 4.000 euro annui
- Da 24 a 30 anni: reddito inferiore a 2.840,51 euro annui
Divieto di licenziamento e tutela lavorativa
Il padre lavoratore gode di una protezione speciale durante il primo anno di vita del figlio, purché abbia usufruito del congedo obbligatorio di paternità. Non può essere licenziato, se non per motivi disciplinari gravi o casi particolari previsti dalla legge. Inoltre, nei primi tre anni di vita del bambino, eventuali dimissioni del padre devono essere convalidate dal Ministero del Lavoro. Se si dimette durante il primo anno di vita del figlio, ha diritto anche alla NASpI (indennità di disoccupazione).
Conoscere i propri diritti è fondamentale per godere al meglio della paternità e assicurare serenità e stabilità alla propria famiglia.