Dossier Europa; la Direttiva 2005/36/CE, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali come punto di partenza.
Era il mese di Febbraio del 2022 quando con nota N° 557/PAS/U/001328/10089DA(1), il Ministero dell’Interno in applicazione dell’ art. 16 comma 4 Dlgs n° 206 del 9 Novembre 2007, avviava la procedura di richiesta parere per il riconoscimento delle qualificazioni professionali delle 3 guardie giurate tedesche che presentarono istanza per esercitare in Italia la loro professione.
Questa OOSS puntualmente recepì ed analizzò la normativa europea e nazionale (in applicazione alla direttiva europea meglio specificata nel titolo del paragrafo introduttivo, ndr), dando parere favorevole alla richiesta di riconoscimento dei tre lavoratori tedeschi, ma poneva l’accento su alcuni aspetti di rilievo quali la natura del rapporto di lavoro dato che le stesse sembravano non essere alle dipendenze di un Istituto di Vigilanza Privata (di seguito IVP) e quali le norme contrattualistiche applicate nella retribuzione, questo dando per assunto che le certificazioni presentate dagli interessati erano conformi a quanto richiesto (proprio in osservanza della direttiva europea, il riconoscimento può avvenire se la formazione professionale è idonea a quella del paese che ospita, se la barriera linguistica viene superata e se le organizzazioni sindacali più rappresentative danno giudizio favorevole, ndr), seppure in allegato alla richiesta non ve ne fossero per poterle analizzare ed al tempo stesso acculturarsi nel merito.
Il Ministero dell’Interno, in risposta alla nota della scrivente OOSS, riferì che gli stessi erano dipendenti di azienda privata tedesca situata a Kiel, città portuale del Mar Baltico a nord della Germania e che la stessa aveva interessi economici ed imprenditoriali nella provincia autonoma di Bolzano, superando di fatto il limite linguistico, dato il bilinguismo, come conditio sine qua non… una volta verificati i requisiti professionali di cui però non fu data evidenza, ma fu evidente l’aver vigilato sul ritorno della figura della GPG autonoma, altro motivo di preoccupazione, dovuto forse alla sommaria composizione della istruttoria. Sulla materia collettiva applicata non fu fatta menzione. Forse abituati all’ossequio verso i cugini d’oltralpe, da sempre ritenuti superiori in preparazione professionale ed efficienza, aspetto dato per assunto nell’immaginario collettivo, non vi furono successivi sviluppi, dato che una volta depositata la licenza gli organi competenti hanno 60gg per le opportune verifiche e prescrizioni, ma nulla si è più saputo.. tutto ciò varrebbe anche per noi, lavoratori italiani…
Dossier Europa; il panorama nazionale ed il ritardo del rinnovo contrattuale.
A più di un anno di distanza da questi fatti mentre nel Belpaese siamo ancora impantanati nelle vicende del rinnovo contrattuale ed i lavoratori restano ormai in attesa di un imminente rinnovo o che quantomeno sia siglato un accordo economico, rimandando la parte normativa alle successive trattative, il mercato nazionale è attanagliato da un difficile periodo pre e post pandemia, che ha visto la sicurezza privata reggere la faticosa congettura, dato la necessità di controlli presso pubblici e privati, si pensi ai servizi negli Hub vaccinali e nella grande distribuzione come esempio positivo, mentre va analizzato in senso negativo per i servizi dati ai piccoli privati (chiaramente in difficoltà) ossatura del servizio di pattugliamento ed alla chiusura degli uffici e degli stabilimenti produttivi in genere, mitigati però dal ricorso agli ammortizzatori sociali. Un bilancio che ancora va fatto in senso generale e di non facile comprensione.
In concorso con i precedenti fattori, la penuria di risorse umane applicate ai servizi di vigilanza, diventati merce rara a causa delle politiche sociali come il reddito di cittadinanza, in effetti non c’erano più GPG da reinserire nel mercato del lavoro ed Operatori Fiduciari (di seguito OF) a causa dei bassi stipendi e la vana fatica di avere un CCNL economicamente dignitoso. È sempre più tangibile come sia inadeguato il livello retributivo d’ingresso alla professione, sia per le GPG che per gli OF con stipendi che persino la giurisprudenza ha iniziato a condannare nelle aule dei tribunali, ed in effetti si assiste alla formale abolizione dei livelli E ed F degli OF, e come se non bastasse arriva la guerra e la crisi energetica.
Considerato come sia stata respinta da questo sindacato la riforma del settore nei termini e nei modi che abbiamo già trattato su questo format, relativamente alla formazione professionale delle GPG e dei requisiti minimi di ingresso alla professione stessa, nessun impulso dato nei tavoli istituzionali ha favorito la ripartenza delle riforme necessarie per adeguarsi agli standard europei.
Non ultimo, quella interessante fetta di mercato relativa all’utilizzo delle GPG all’estero è ferma al 18 maggio 2022, con l’adozione di un testo base al giorno 27 dello stesso mese, che preferiamo riportare fedelmente meramente a titolo informativo:
*La proposta di legge in corso di esame prevede che i servizi di vigilanza privata possano essere svolti con l’impiego di guardie giurate destinate alla protezione delle merci, dei valori e degli impianti delle imprese pubbliche e private operanti in territorio estero ogni qual volta ne sia ravvisata la necessità ed in relazione ai livelli di rischio dell’area in cui tali imprese operano (art. 1).
In particolare, la proposta definisce i requisiti richiesti alle guardie giurate per poter svolgere attività di protezione in territorio estero (art. 2), demandando a un regolamento di servizio la fissazione delle modalità per lo svolgimento dei servizi di protezione (art. 4).
Si introduce un codice di condotta (art. 3), prevedendo che le aziende di sicurezza privata debbano aderire ai principi contenuti nel Documento di Montreux (adottato il 17 settembre 2008 e sottoscritto dall’Italia il 15 giugno 2009) sui pertinenti obblighi giuridici e sulle buone prassi per gli Stati, concernenti le operazioni condotte dalle società militari e di sicurezza private (PMSC), in situazioni di conflitto armato.
Vengono infine introdotte alcune disposizioni in materia di giurisdizione per i reati commessi dagli operatori delle società di sicurezza privata (art. 5), sull’uso delle armi da parte di tali operatori (art. 6), comunicazioni con le autorità italiane ed estere (art. 7), divieto di sostegno diretto o indiretto ad operazioni militari (art. 8), creazione di un centro di comunicazione tra gli operatori e il supervisore del servizio di protezione – senior security manager (art. 9).
*direttamente dal sito della camera del parlamento italiano
Dossier Europa; Rapidi cenni su formazione professionale e sommarie informazioni su norme e retribuzioni dei paesi UE.
Nel nostro paese la formazione professionale ipotizzata (ultima bozza Commissione Consultiva Centrale) è di 80h, divise in 40h teoriche e 40h pratiche, sarebbe stato un buon inizio per adeguarsi e superare altre realtà, se prendiamo a riferimento le eccellenze come la Spagna con 200h e superamento esame finale ed il fanalino di coda Serbo con formazione di 1h (paese non UE) e la piccola Cipro che non avendo requisiti minimi per legge, ogni azienda se la pianifica come meglio crede… Il più delle volte questo obbligo ricade sulle aziende, poi a seconda dei paesi è libera o coadiuvata da enti o strettamente dettata dagli organi governativi con specifica programmazione (Bulgaria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Lituania, Malta, Romania, Ungheria), a volte senza continuità o di fatto facoltativa persino nell’aggiornamento come in Olanda.
Ad oggi in Italia la formazione è affidata alle aziende e l’aggiornamento professionale viene assolto con la consegna di una dispensa scritta che il più delle volte neanche viene letta, dato che nessuno verifica l’apprendimento del lavoratore che deve leggerla.
Ogni paese europeo pone l’accento su specifiche attività delimitando il contorno dell’obbligo formativo con determinato numero di ore dedicate, ad esempio tot ore per trasporto valori, unità cinofile, per protezione beni o protezione alla persona (bodyguard). In Austria ad esempio la formazione è organizzata a livello di impresa in durata e contenuti.
In materia di orario di lavoro, prendiamo come esempio l’ultimo bando di concorso per addetti alla sicurezza presso le sedi della unione europea, concorso del 2014 ma ancora non scaduto, che richiede requisiti stringenti e conoscenze di livello medio/alto per avere uno stipendio di 2.440 euro per 7 giorni su 7 di lavoro su turni, presso un organismo transnazionale
Per l’orario di lavoro settimanale partiamo dalle 33h e mezza come ordinario al massimo mensile di 154h della Danimarca fino ad arrivare alla piccola Cipro, dove è indicato solo il limite massimo giornaliero di 12h, parametro presso chè invariato per tutti i membri UE ad eccezione della sola Grecia per un massimo consentito di 9h giornaliere. Si pensi che in Germania l’orario “medio” di lavoro è di 48h settimanali, mentre quello massimo è di 72h settimanali, margini regolati da ben 70 contratti collettivi applicati.
Nella sindacalizzata Francia la media oraria settimanale è di 35h, con limite massimo di 48h ed il massimo dello straordinario annuale consentito è di 180h, per un servizio di vigilanza che non prevede l’utilizzo delle armi con la sola eccezione del trasporto valori.
Se invece trattiamo le competenze e l’attribuzione di poteri, andiamo dalla situazione di Malta dove puoi fermare le persone “solo se lo vogliono” alla realtà dei paesi baltici Estonia e Lettonia, dove possono fermarti, identificarti e persino perquisirti…
Meglio non va se si trattano i vari contratti collettivi, in Grecia, noto fanalino di coda… lo stipendio medio per una GPG è pari ad euro 797,84 mentre fino allo scorso anno una GPG svedese si portava a casa 1.920 euro mensili, tenuto conto delle oscillazioni dovute all’esperienza del lavoratore che al livello di ingresso percepisce il -16% ed a meta carriera ha un +14%, in Francia abbiamo 1450 netti come stipendio medio, mentre in Germania 1.514,70 euro in entrata fino ai 2.047,16 quando si raggiunge il massimo dell’anzianità di servizio.
In generale viene rispecchiato quello che è l’andamento macro-economico delle varie zone del continente, Grecia a parte, seguono i paesi dell’est Europa, mentre nella parte nord-occidentale del continente troviamo molte più differenze.
Una figura di addetti alla sicurezza che si scosta di parecchio rispetto alle altre è quella del Body Guard, pagata a volte anche il doppio, che non esiste ufficialmente nel nostro paese se non per vigilare l’orologio del personaggio che lo indossa. Negli altri paesi questa figura ha specifica formazione professionale e buona retribuzione, controbilanciata però da orario variabile e sopra le media delle altre GPG anche e soprattutto nello stesso paese di riferimento.
Meglio non va con il servizio Anti Pirateria, di sicuro le imprese hanno più volte fatto istanza presso i vari governi di aprire questa fetta di mercato, molto redditizia e ben retribuita seppure comporti per il lavoratore non pochi disagi, ma come per l’impiego delle GPG all’estero i passaggi nelle camere sono fermi, se mai realmente se ne è parlato per voler cambiare le cose.
Qualcosa si muove invece nel settore dello Stewarding, gli addetti alla sicurezza negli stadi, oggetto di consultazioni tra sindacati ed aziende, prefigurando anche timide iniziative di voler prevedere una materia collettiva più efficace ricompresa nelle tradizionali figure della sicurezza in Italia, se ne parlo persino in termini di attribuzioni in modo lusinghiero nel Decreto Mantovani.
L’intento di chi trasmette queste nozioni, non reperite facilmente e spesso non aggiornate, è quello di avviare seriamente una profonda analisi dell’intero comparto, affinché sia più chiaro e completo l’intero quadro normativo.
Uno degli scopi, è quello di mettersi in prospettiva allargata rispetto al passato, la conoscenza delle varie realtà aiuta anche a dare al lavoratore della sicurezza privata italiana una accezione diversa di sé, quante volte abbiamo parlato dell’estero si è sentito e sognato sulle condizioni di lavoro, competenze e di stipendi che rendono la vita degli addetti più che dignitosa?
Dossier Europa; Il mito spagnolo e la galassia tedesca.
Le guardie giurate spagnole sono le più qualificate in Europa, non solo per quanto abbiamo evidenziato nelle ore di formazione obbligatoria, ma anche e soprattutto perché sono le autorità competenti a valutarli con un esame prima della licenza.
Nel 2013 e 2014 è intervenuta la riforma del settore sicurezza privata, che ha di fatto limitato le GPG spagnole alle stesse prerogative attribuite ai comuni cittadini in materia di fermo, perquisizione e sommarie informazioni (si legga interrogatorio), cose ben diverse da quelle che il mito aveva attribuito a queste figure, né più né meno di quello che succede nel nostro paese.
Di fatto però è loro riconosciuta una elevata sussidiarietà con le forze dell’ordine nei loro contesti di attribuzione o affidamento del servizio prestato. La differenza sostanziale nel nuovo decreto è un po’ come è stato per noi la nascita e l’applicazione del DM 269/10, di fatto in anticipo rispetto alla Spagna, ma con una rivisitazione delle norme del settore unificandole a livello nazionale, delineando i contorni delle attività rese dagli IVP spagnoli con contorni più definiti. Speriamo che per loro questa modifica sia stata più netta ed attenta, con pochi margini di interpretazione, rispetto a quelle di casa nostra.
La galassia tedesca, ha il lustro di avere gli stipendi più alti del continente con ben 70 contratti collettivi del settore, aspetto questo dovuto sicuramente dal fatto che il PIL tedesco permette retribuzioni più alte ma di fatto anche una tassazione tra le più alte d’Europa, sia a livello federale che a livello regionale. Sempre in Germania vi sono aspetti molto simili a quelli nostrani con una geografia invertita, a sud ovest gli stati più ricchi pagano meglio, mentre a nord est le retribuzioni variano in difetto… per questo torniamo a bomba sui nostri tre amici di Kiel citati ad inizio articolo, tenendo sempre presente che per legge il salario minimo nazionale tedesco è di 12 euro l’ora… In questo paese, la tipologia del servizio in cui si viene applicati è di fatto la causa determinante per la quantificazione dello stipendio, che tiene conto anche della preparazione degli addetti e della loro possibile applicazione in specifici servizi, possiamo sicuramente annoverare tra queste le unità cinofile, quelle adibite ai siti di produzione energetica, servizi presso le strutture dell’esercito e quelle con conoscenze superiori linguistiche ed informatiche. Nella realtà tedesca è ancora molto elevato la tipologia di assunzione diretta del lavoratore con la committenza stessa, che non sempre si rivolge alle aziende del settore, aspetto questo che abbiamo riscontrato timidamente anche con la notizia di poco tempo fa relativo alla nascita di FS Security… e vai… un altro CCNL in essere!!?
Più in generale, se il nostro paese mettesse in pratica quanto previsto dalle vecchie e nuove norme, se desse interpretazioni più chiare nelle controversie che di volta in volta sorgono potremmo sicuramente ritenerci più adeguati, dando anche nel contempo limitazioni ad interferenze nel settore produttivo della sicurezza privata. Non ultimo c’è il potere della magistratura italiana che determina spesso importanti variazioni del quadro e dell’assetto del settore, dando forse troppo spazio alle trovate delle committenze e delle aziende appaltatrici ed appaltanti, consentendo di fatto pericolose sbandate nella delimitazione delle competenze tra GPG ed OF.
Nei primi anni 2000 esplode la figura del fiduciario, chi sono coloro che l’hanno fatta fiorire? Sono stati gli stessi IVP… ogni azienda aveva la sua parte non armata che prontamente ha inserito nel mercato accanto alla figura armata, pur di prendere servizi, interviene poi la nascita dei vari contratti collettivi, il primo quello di UGL con AISS e tutti gli altri a seguire…
Concludo questo lavoro sicuramente farcito da considerazioni personali, tenendo sempre in mente quanto mi insegnarono nei primi giorni a scuola, nelle prime ore di approccio alla materia didattica dell’Economia… e tra Keyness (legge domanda ed offerta) e Gresham (XVI sec. )… trovo più aderente, seppure con poche imperfezioni, quest’ultima nel nostro comparto, che recita:
“La moneta cattiva tende a scacciare la moneta buona”… ovvero la tendenza degli operatori economici a disfarsi delle monete cattive, rifiutandole per essere pagati, ma cercando di usarle per pagare. Forse dovremmo essere formati come spagnoli, lavorare come francesi ed essere pagati come tedeschi…