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    Home » Il mercato della vigilanza privata dopo il nuovo CCNL
    Informazioni utili vigilanza privata

    Il mercato della vigilanza privata dopo il nuovo CCNL

    Leucio BianchiBy Leucio Bianchi08/05/2024Updated:08/05/2024Nessun commento6 Mins Read
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    mercato della vigilanza privata
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    Nell’aprile 2023 avevamo fatto una fotografia del mercato della vigilanza privata.  Torniamo sullo stesso tema, con uno sguardo al futuro, a seguito delle due ipotesi di accordo che sono state sottoscritte a maggio 2023 e a febbraio 2024.

    Bene i salari, ma la parte normativa?

    A breve prenderà corpo il testo del nuovo CCNL di categoria della Vigilanza Privata e dei Servizi di Sicurezza, figlio della magistratura, che nel 2023 ha inaugurato la stagione dei commissariamenti. Accolto con favore poiché ha portato gli attesi aumenti contrattuali e l’istituzione della quattordicesima mensilità anche per i Servizi di Sicurezza, ma senza sostanziali miglioramenti normativi, in attesa di vedere il testo definitivo. Sciolte le riserve delle parti sociali relativamente agli aumenti salariali e fatto il lavoro di congruità applicato alla determinazione dei salari, con ulteriori aumenti per allontanare i magistrati, si è eliminato il fattore di destabilizzazione che ha dato impulso alla chiusura della trattativa. Generalmente, un rinnovo contrattuale deve avvenire in circa 2/3 anni ed una volta chiusa la stagione della contrattazione, le aziende devono decidere il margine di guadagno tenendo conto del livello di concorrenza sul mercato per poi completare la formulazione della tariffa per presentarsi sul mercato.

    Le previsioni macroeconomiche fino al 2026

    Partendo dai dati statistici possiamo registrare che i dati sull’occupazione ad oggi sono favorevoli e le tutele istituzionali dei lavoratori non registrano perdite di terreno, come quelle avute nel lontano 2012 con la cd “Legge Fornero” e poi nel 2015 col cd “Job Act”, il capitale umano si è rafforzato, specialmente con l’aumento del numero delle lavoratrici nel settore.
    Fino alla scadenza del CCNL, la perdita di valore del salario dato dall’aumento dei prezzi al consumo, dovrebbe diminuire nei prossimi anni, ma più lentamente rispetto al 2023 che è stata del 5,4%, fino al 2,3% nel 2024 e al 2,0% nel 2025, raggiungendo l’1,9% nel 2026, sperando che le crisi politiche ed economiche a cui stiamo assistendo non si aggravino. Gli interventi richiesti al governo non sono stati confortanti, dato che non ha voluto rideterminare le tariffe del costo del lavoro per l’aggiudicazione dei servizi pubblici, per la fetta di mercato più grande per le imprese di sicurezza in Italia. L’attuale governo indica la via della contrattazione piuttosto che allinearsi alla determinazione di un salario minimo. Il rischio ci dice il pensiero politico, è quello di favorire un regresso piuttosto che un avanzamento ed è quindi necessario ponderare i passaggi necessari affinchè ciò non avvenga.

     

    Fotografia di oggi

    Non è stato normale attendere otto anni per un rinnovo contrattuale, dato che andiamo ad omologare un andamento di medio periodo economico (8 o 10 anni, ndr) con le basi di breve periodo ferme al 2018, riferito a salari e prezzi. Ora dovremo assistere all’adeguamento delle tariffe da parte delle aziende, che in un certo senso, applicando la teoria del mark up determinerà la base contrattuale del futuro rinnovo nel 2026. Difficile oggi poter fare una attenta analisi in una situazione di riavvio del mercato alla luce della riparametrazione salariale e dei prezzi. Se teniamo conto che questi aumenti dettati dalla magistratura sono stati un elemento destabilizzante solo per le aziende più grandi, dopo la fase a due velocità, ovvero colpite dai provvedimenti giudiziari le grandi aziende hanno assorbito le perdite nel settore ex-fiduciari da altre attività correlate alla sicurezza privata, hanno dovuto fronteggiare aumenti inaspettati con contratti di fornitura di servizi contrattati in anticipo, rispetto ad aziende più piccole che hanno continuato ad applicare prezzi e salari al di sotto delle determinazioni imposte dalle sentenze e dagli accordi, fino al rinnovo di aprile con decorrenza gennaio. Oggi invece, le piccole imprese ripartono allineate a quelle commissariate, ma con le stesse difficoltà. Un imprenditore oculato, potrebbe aver adottato un principio di prudenza sulla scadenza a monte dei contratti oppure si è trovato a rinnovare un contratto di fornitura di servizi o magari è in procinto di doverlo fare, fatto sta che comprendiamo quale difficoltà possa sorgere seppure volendo malignare su come si sono sbrigati ad omologarsi alle sentenze, che forse nascondeva un certo utile che ora andrebbe a coprire eventuali perdite… non lo sappiamo, ma ci ha fatto riflettere parecchio… Diversa è la situazione delle aziende più piccole, che non hanno in teoria altre attività con cui ammortizzare le perdite, se non quelle alle quali ricorrere dettate dal codice civile e dal TUIR. Considerando che da questo periodo in avanti, toccheremo con mano le capacità delle aziende più piccole di sostenere i nuovi costi del lavoro, dopo un adeguamento epocale.

    Verso altre spiagge

    La UGL Sicurezza Civile si è fatta promotrice di una importante riforma del settore, passando per l’istituzione di un albo professionale, tanto agognato, che potrebbe prendere sostanza a breve, che ha il principale scopo di poter salvaguardare le professionalità acquisite professionalmente nel tempo, arrivando anche al riconoscimento di una uscita dal lavoro anticipata. Come tutti gli addetti ai lavori sanno, arrivare alla soglia della pensione in un settore che necessita di buona condizione fisica per garantire la sicurezza altrui è una condizione essenziale. Altra caratteristica molto importante è quella di dare una nuova formazione professionale alle risorse applicate ai servizi di vigilanza, ampliando ed elevando gli standard di preparazione professionale. La necessità di accedere ad importanti fette di mercato, soprattutto estere che abbiamo già trattato quali i servizi di vigilanza all’estero, richiedono questo forte cambiamento al quale tutti noi dobbiamo contribuire. Crediamo inoltre, che sia necessario allinearsi a quelle che sono le norme europee anche in materia di protezione alla persona, anche questo argomento già trattato a livello introduttivo, poiché guardare all’Europa e non prenderne nulla di buono, per le nostre aziende significa non dare lavoro ad altri cittadini nè poter migliorare le condizioni economiche degli addetti. Ricordiamo che i servizi di sicurezza alla persona, nel nostro continente sono i servizi meglio pagati alle guardie private. Proiettarsi nei mercati europei ed internazionali, sconvolgerebbe tutto il settore in modo positivo, questo lo sappiamo. Basta guardare all’elevato potenziale che ci aspetta e che non ci vede attori, ma solo spettatori. Passando quindi per una nuova formazione professionale delle risorse umane, ampliandone la preparazione e le competenze, portano a salari più elevati e condizioni di vita migliori per i lavoratori e le loro famiglie.

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