Nel settore della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza privata e/o accoglienza, da tempo ormai si registrano conflitti e tensioni dovute alla presenza sul mercato di realtà con poca trasparenza e regolarità, che si fregiano persino di nomi e divise che ricordano i corpi dello stato sia in ambito civile che militare.
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ToggleL’ abusivismo nella sicurezza privata
L’abusivismo nella sicurezza privata è proliferato anche e soprattutto dopo l’emanazione di circolari di organi amministrativi dello stato, in particolare di alcuni prefetti o funzionari di altissimo livello.
Ci teniamo a precisarlo in quanto non sono espressione politica dei governi che si succedono a seconda del risultato delle urne ma sono organi amministrativi dello stato e quindi non soggetti al ricambio dei principi della democrazia elettorale.
Il massiccio ricorso alle associazioni di volontariato è ormai prassi comune, passando addirittura per bandi di gara anche e soprattutto pubblici, aggirando così la natura di questi servizi nell’ambito della sfera di applicazione del “Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza” (TULPS)
Questo modus operandi apre le porte a tutte quelle imprese operanti in altri settori e se non peggio persino a queste associazioni che sottraggono importanti fette di mercato alle imprese che invece operano in tale contesto e che sono assoggettati agli obblighi contrattuali, previdenziali e fiscali.
Concorrenza sleale
In sede di Commissione Consultiva Centrale, la UGL Sicurezza Civile espone, alla riapertura dei lavori, questa situazione paradossale.
Ugl sicurezza civile contesta proprio il punto focale della riforma in corso d’opera.
Come si può obbligare alla formazione le imprese di vigilanza e sicurezza con costi notevoli, con 80h ore di modulo formativo tra pratico e teorico per le aspiranti GPG, quando poi si dà spazio a soggetti privi di ogni formazione e preparazione?
Come si può pensare di assegnare queste persone a compiti di prevenzione e sicurezza?
È seguito un silenzio imbarazzante senza risposta che possa confutare l’esposizione del Segretario Nazionale Enrico Doddi.
Queste le reazioni ad un fenomeno di vasta portata, supportate anche da indagini giornalistiche che sono state esposte nella Fiera della Sicurezza di Milano del 2019, che hanno letteralmente sconvolto i partecipanti al convegno promosso dall’Ente Nazionale Bilaterale Sicurezza Investigazione Tutela (ENBISIT), di cui questa organizzazione sindacale è parte costituente.
Il problema pertanto, non è più quel soggetto che abusivamente si infila nel settore senza la licenza ed i requisiti necessari ma si manifesta nella sua forma più concreta nell’utilizzo delle associazioni di volontariato, che, a quanto ci dicono, ora sostituiscono persino i corpi dello stato come ad esempio i Vigili del Fuoco.
Pensiamo a tutti quei giovani che non trovano sbocco lavorativo in questo comparto, pensiamo a tutti i cassaintegrati ed ancora non riusciamo a darci risposte sensate se non riflettendo su una locuzione straniera chiamata Spending Review, che possa fornire un alibi a tale situazione.
Urge un serrato confronto in merito, attivandoci con le parti politiche di questo Governo, sperando che possano dare risposte concrete a questo fenomeno che è diventato così subdolo e dannoso per un settore in forte crisi di identità oltre che economica, poiché ad oggi i contorni definiti dal caro vecchio quadro normativo sono così incerti che possiamo ricordarlo solo al livello di esperienze dittatoriali avvenute in questo paese.