Dopo lo sciopero del 3 Luglio 2024, conseguente all’assalto del caveau di Vedetta 2 Mondialpol a Sassari, e dopo la richiesta di ripresa dei lavori della Commissione Consultiva Centrale del 29 Luglio 2024, in cui tra le altre cose, richiedevamo una rivisitazione sulle procedure operative di servizio di caricamento ATM, ci è giunta nota di convocazione, da parte del Ministero dell’Interno, che intende affrontare le problematiche di sicurezza sui “fenomeni di aggressione ai danni delle sedi, dei mezzi e del personale della vigilanza privata”.
L’ennesima rapina
Per puro caso, proprio ieri mattina ci è toccato leggere di un nuovo assalto ad un furgone portavalori, che ha causato non pochi danni ed alcuni ferimenti gravi per sinistri stradali, probabilmente innescati dai piani dei malviventi.
Un blindato è stato crivellato di colpi da parte di un commando, dopo che la SS16 Adriatica era stata sbarrata nei due sensi di marcia con mezzi pesanti utilizzati dai malviventi per tale scopo. Le guardie giurate hanno risposto al fuoco e sono riuscite a scoraggiare il commando, che si è rapidamente dileguato non appena hanno capito che stavolta non sarebbe andata bene in tempi brevi.
Per onestà intellettuale, la cronologia degli eventi evidenzia che la convocazione è precedente all’ultimo evento raccontato, fatto questo che incoraggia il nostro lavoro nell’esporre le problematiche che continuamente stiamo sollecitando, ormai da diverso tempo.
La linea di UGL Sicurezza Civile
Dopo i fatti Sassari ed altri episodi, la nostra sigla ha inviato una richiesta di convocazione e/o aggiornamento ordine del giorno in commissione consultiva centrale per le modifiche all’articolo 134 del TULPS e relativo regolamento di esecuzione, anche e soprattutto per rivedere le disposizioni operative in materia di caricamento bancomat e numero di unità impiegate nei sevizi, prima che facili tentazioni possano ispirare altre azioni criminali.
Da almeno due anni, ci scontriamo prima con disposizioni territoriali ai sensi dell’art. 257 ter e quinquies Reg. Esecuzione del TULPS e con le falle del DM 269/10 dopo, trovando spesso difficoltà e conflitti di interessi nelle scelte tra i due dispositivi nei vari casi specifici, che non permettono ai rappresentanti dei lavoratori margini di trattativa con le aziende.
Il DM 269/10 in quanto tale, è subordinato alla legge dello stato, specie per quanto riguarda l’applicazione del regolamento del singolo istituto di vigilanza, che lo deposita dove gli fa più comodo.
Abbiamo denunciato diverse aziende che non tengono conto delle disposizioni, emanate dei questori e dai prefetti, specie quando partono da province diverse da quelle di destinazione senza rispettare la prescrizione locale, che magari quando c’è impone equipaggi a tre e/o dotazione di arma lunga, in danno a chi invece le rispetta.